BRUNELLESCHI. COLUI CHE TRASFORMÒ UN UOVO IN UNA CUPOLA



BRUNELLESCHI. COLUI CHE TRASFORMÒ UN UOVO IN UNA CUPOLA

di MValenza

Erano gli anni Venti del Quattrocento e a Firenze, realtà in forte ascesa artistica e culturale, tutti, dal calzolaio al nobile, dal ladro al capitano del popolo erano oppressi da un unico pensiero: “ ci si farà a costruire una cupola pe’ i’ Duomo?  Domanda legittima quando hai  la chiesa principale della tua città in costruzione da duecento anni  ancora priva  della cupola. Infatti il tamburo ottagonale costruito dal Ghini alla fine del Trecento andava a delimitare un grande vuoto  che lasciava l’unico spazio, sul  presbiterio, ancora scoperto.  Questa area, troppo ampia per essere coperta da una cupola voltata con le centine lignee, andava chiusa da una cupola autoportante. Una vera e propria odissea.  Dopo varie idee, alcune molto stravaganti come riempire il presbiterio di terra cosi da arrivare fino al tamburo e da lì costruire facilmente la struttura, si arrivò a riunire una commissione.  I giudici dell’Opera del Duomo insieme a quelli della Corporazione dell’Arte della Lana decisero nel 1418, di bandire una concorso pubblico aperto a tutti: artisti, architetti, orafi e carpentieri (non si mai che qualcuno di inaspettato ti risolva la situazione).  Tra i tanti, un orafo Ser Filippo Brunelleschi - che si stava giusto riprendendo per averle buscate al Concorso del 1401 vinto dal Ghiberti- presentò l’idea più convincente. Il biografo Vasari narra che, mentre gli altri presentarono (strambi) progetti su carta, Brunelleschi si presentò con un uovo ….. si un uovo che servì per sfidare i concorrenti: chi fosse riuscito a farlo stare dritto su una base di liscio marmo, avrebbe vinto. Un  po’ incerti  e con sguardi dubbi, tutti concorrenti provarono e nessuno ci riuscì. Alla fine, con fare vittorioso, Brunelleschi prese l’uovo gli dette un colpetto di forza in giù, rompendone il “culo” e riuscì a fare stare l’uovo fermo e ritto. La giuria fu talmente colpita dalla sfida vinta  e dai successivi progetti presentati che favorì Brunelleschi. Cosi nel 1420 Brunelleschi aprì il cantiere per realizzare la cupola in muratura più grande mai costruita. E, nel 1436, la cupola a forma di uovo, a sesto acuto e non circolare come la cupola del Pantheon,  fu issata grazie ai geniali progetti del Brunelleschi che prevedevano: una doppia calotta, dei costoloni  in marmo per contenere il peso, dei cerchi in pietra e legno concentrici per trattenere le spinte esterne e l’uso romano della muratura a spina di pesce per distribuire il peso da più parti.   Così, man mano che la costruzione  cresceva, aumentava anche la fama del costruttore.  Oggi cupola e architetto sono ancora li a pochi metri di distanza: l’una che meraviglia il mondo l’altro che meraviglia gli ingegni.

MValenza 2020





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